Sono sicuro che molti di voi lo provano come un piacere colpevole, ma non riesco a sopportarlo.
Non mi dispiace la versione di Tony Tribe, è carina bene.
E sapevi che lartista originale era Neil Diamond? Anche la sua versione va bene, anche se un po gocciolante.
Ascoltando di nuovo, non riesco a capire esattamente cosa rende la versione UB40 così abominevole.
Non ho un tale problema con altre versioni di cover degli anni 80 sovra-prodotte. “Jump To The Beat” di Dannii Minogue – ora cè una versione altamente elaborata di un eccellente originale. È raro vedere qualcuno che sostiene la versione di Dannii come esempio delle proprie credenziali muso. Ma, come le tartine a colazione invece della marmellata su pane tostato, a volte devi solo avere quella sensazione zuccherina.
“Red Red Wine” però. Uomo. Di cosa parla questa canzone che mi fa contorcere? Forse perché è così deprimente di base. I bambini del 2019 potrebbero fare qualcosa del genere su Garage Band in un pomeriggio. E la sua fiacca implacabilità è tortuosa. “Mi chiedo quale sarà il prossimo accordo? Ah, certo”. Continua, in tondo, in tondo, in tondo, come un pub dietro casa che gira intorno a un ubriaco.
Forse è così – RRW è loppressivo suono di un drink di troppo. Forse lesecuzione è in realtà unaffermazione artistica che riflette il suo contenuto relativo allalcol.
No, è solo una merda. Prendi invece la versione di Tony Tribe.
Comunque, lo scopo di questo post era spiegare che ho una sorta di archivio mentale per canzoni come RRW che mi fanno sentire fisicamente malato, in un modo che significa che devo contorcere il mio corpo in una forma strana e fare “eyuurrrwweuch” ogni volta che si accende. E ce ne sono altre, canzoni innocue che spingono anche alcuni strani pulsanti nel profondo della mia psiche e mi fanno venire voglia di vomitare.
Nella lista ci sono anche: “Matchstick Men and Matchstalk Cats and Dogs” di Brian e Michael , “Grandma” del coro scolastico di St Winifred, “Young Girl” di Gary Puckett e Union Gap e le opere complete del dottor Hook.
Ora ho rivelato i miei tacchi dAchille musicali, mi sento nudo e esposto. Se il mio acerrimo nemico riesce mai a prendermi, saprà cosa suonare in loop finché non crollo.
Per compensare questo, per favore dimmi quali canzoni ti fanno venir voglia di vomitare?
Solo così ci arrendiamo, tutto qui.
La versione di UB40 di “Red Red Wine” è stata la numero uno per tre settimane nel settembre 1983. Neil Diamond afferma che è una delle sue migliori cover canzoni mai registrate, spesso eseguendo questa versione dal vivo invece della sua.
Ho scritto questo post come parte del progetto # write52. A corto di tempo, pieno di freddo e di lotta con il fatto che la selezione dei singoli numero uno per questa settimana è piuttosto disastrosa. Scusate. Ma guarda! Write52 ora ha il proprio account Twitter, gestito dallo stimato Ed Callow. Segui!
Sono Penny Brazier, una scrittrice freelance e una content strategist. Non preoccuparti di seguirmi su Twitter o Instagram, sono pieno di bile e miseria.