Cartoni politiciPerché il Partito Democratico è simboleggiato da un asino

THOMAS NAST, un caricaturista di origine tedesca, è stato salutato come il “padre del fumetto americano” da critici e storici. Il suo più famoso il suo lavoro apparve sullHarpers Weekly tra il 1862 e il 1886; allepoca Harpers era una delle riviste più popolari degli Stati Uniti, con una tiratura di circa 120.000 copie. Il suo stile era denso, pensato per essere esaminato piuttosto che assorbito a colpo docchio⁠— con tante minuscole etichette esplicative e una modalità allegorica ricca di riferimenti letterari e biblici. Sfortunatamente per il Partito Democratico, Nast era anche un repubblicano impegnato. Le sue immagini erano spesso abrasive, condannando coloro che Nast riteneva fossero sbagliati. Abraham Lincoln chiamava Nast il suo miglior sergente reclutatore durante la sua campagna di rielezione (era anche chiamato “The President Maker”).

“A Live Jackass Kicking a Dead Lion” (nella foto sotto), il suo disegno più significativo, era pubblicato 150 anni a vai, il 15 gennaio 1870. Una commedia sul proverbio “un asino vivo è meglio di un leone morto”, il fumetto di Nast porta un messaggio diverso. In esso lasino – orecchie allindietro, zampe posteriori pronti a sferrare un feroce colpo – è etichettato “COPPERHEAD PAPERS”, un riferimento ai giornali simpatizzanti per una fazione di Democratici contro la guerra popolarmente noti come “Copperheads” ). Il leone, nobile nella morte, con la testa a coppa da unenorme zampa, è “HON. EM STANTON”, lex segretario di guerra sotto Lincoln e un nobile repubblicano. Dietro la coppia, su uno sperone roccioso, unaquila americana si volta a guardare , e sullo sfondo schiere ammassate di bandiere alludono alla recente guerra e al lavoro necessario per guarire la nazione. Il messaggio chiaro è che qualsiasi Democratico ostile a questo eroe repubblicano è vizioso, mal giudicato e al limite dei traditori. Le loro azioni, in breve, sono quelli di un idiota.

Nast non era il primo a tracciare una linea tra i Democratici e gli asini Nel 1828, quando Andrew Jackson era in corsa per le elezioni, i rivali gli diedero il soprannome di “lasino”. (Inciviltà e insulti nella sfera politica non sono innovazioni moderne.) Jackson ha abbracciato letichetta, usandola nella sua campagna e proclamando che lasino era un simbolo di lealtà, determinazione e uomo comune. Questo in effetti ne annullò luso da parte dei critici fino a dopo la sua presidenza.

Forse uno dei primi usi dellasino come sostituto della festa nel suo insieme risale al 1837. “The Modern Balaam and his Ass” era la nuova interpretazione pittorica di Henry Robinson di una storia dellAntico Testamento . Jackson viene scelto per il ruolo di Balaam a cavalcioni di un asino – il partito democratico – dandogli un feroce pestaggio perché si rifiuta di fare ciò che chiede. Nella storia originale, lasino ha ragione a ignorare il suo padrone: può vedere ciò che lui non può, che un angelo sta bloccando il percorso.

Nast, tuttavia, può essere accreditato per aver reso popolare e cementato lassociazione. Ha usato ripetutamente lasino per rappresentare il Democratici In “Fine-Ass Committee” (febbraio 1874), un membro del Congresso democratico con la testa di un asino soffia bolle di inflazione da una tazza di sapone morbido. Nel marzo 1876 un altro democratico dalla testa di culo appende un cartello con la scritta “The New Democratic Slate” su una ringhiante Tigre Democratica. Il partito, per Nast, era pericoloso e fuori controllo: nessuna riforma e iniziativa poteva cambiarlo.

nche se Nast era di parte, i repubblicani non se ne andarono senza problemi: lelefante repubblicano fece il suo debutto pesante in un fumetto poco lusinghiero il 7 novembre 1874, in “The Third-Term Panic”. In esso, un asino (“N.Y. Herald”, un giornale democratico) ha indossato una pelle di leone che connota il cesarismo, sperando di spaventare le altre bestie politiche con i racconti del presunto desiderio di Ulisse Grant di correre per un terzo mandato. Fuggi via il “N.Y. Lunicorno del Times, la giraffa del “N.Y. Tribune”, la volpe furtiva del Partito Democratico e, che sovrasta tutti loro, un pachiderma etichettato “IL VOTO REPUBBLICANO”. Lelefante è così terrorizzato che è nellatto di calpestare le assi – etichettate “Home Rule” e “Reform” – e cadere in un abisso.

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